Una relazione legale determina che l'uso industriale del porto di Santa Águeda (Arguineguin / El Pajar) è incompatibile con il Piano Insulare.
Da una relazione legale redatta dai professori di diritto amministrativo Francisco Aguilar e Andrés M. González Sanfiel, si evince che l'uso industriale del porto di Santa Águeda (Arguineguin / El Pajar) è incompatibile con il Piano Insulare.
L’elaborato conclude che non esiste un modo legale per sostenere la continuità dell'attività del cementificio e dell’utilizzo del porto in funzione di questo sottolineando che, per di più, la concessione è scaduta nel Marzo 2020 e che quindi l'uso industriale del porto di Santa Águeda è incoerente e incompatibile con il Piano di gestione dell'isola di Gran Canaria in quale prevede che questa infrastruttura sia destinata ad uso nautico-sportivo.
Gobierno de Canarias ha deciso quest'anno di creare una commissione per studiare il caso a fronte della pretesa della società cementiera “Ceisa” di continuare la sua attività ad Arguineguín.
La commissione in parola contempla la partecipazione dei Consigli dei Lavori Pubblici, poiché il porto di Santa Águeda è di proprietà regionale, e del Turismo, dato che questa attività industriale si trova in un'area di grande valore turistico, chiamata ad essere un punto di riferimento per l'ospitalità di qualità.
Tornando alla Relazione Legale, la stessa afferma specificamente che la continuità dell'utilizzo per scopi industriali del porto di Santa Águeda non è contemplabile dato che non è prevista una proroga della concessione grazie alla quale opera la Ceisa.
La conclusione dell’elaborato indica che l’Ente dei Porti delle Canarie, indica che è in pratica obbligato ad avviare azioni di recupero del porto in funzione degli scopi previsti come anche decidere come gestirlo (direttamente o aggiudicandone la gestione tramite una gara pubblica).
Gli esperti di Diritto Amministrativo ricordano che il Piano di Gestione dell'Isola è obbligatorio per tutte le pubbliche amministrazioni e privati, vietando la continuità dell'uso industriale, che non è mutato dopo l'entrata in vigore in vigore della Legge del Territorio e delle Aree Naturali Protette delle Isole Canarie; questa materia è di pertinenza del Governo delle Canarie.
Dopo aver analizzato la situazione in merito la concessione del territorio portuale al cementificio e aver sottolineato che è “estinta”, si aggiunge che è opportuno che l'amministrazione autonoma sani la situazione fisica e giuridica del porto e che quindi che il Cabildo formuli il corrispondente piano territoriale parziale e conseguentemente l'amministrazione comunale adegui la propria pianificazione al fine di rendere praticabile la fruizione turistica dell’infrastruttura.
La relazione contempla inoltre delle soluzioni grazie alle quali si potrebbe giungere ad una ipotetica proroga della concessione concludendo che in ogni caso si incorrerebbe in una casistica che comunque porterebbe ad un annullamento per ragioni di diritto dato che, si conclude, che la pianificazione e gestione di questa parte di territorio avente rilevanza strategica deve necessariamente rispettare le norme che dichiarano incompatibile la destinazione mista turistico/industriale in quanto questa combinazione di utilizzo limita e deteriora la specificità e il livello qualitativo della destinazione località avente unicamente vocazione ad uso turistico.
Staff de InfoCanarie
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